Ludovico secondo Marchese di Mantova è storicamente noto grazie ad un’intelligente politica d’apertura e di notevoli relazioni.
Molto sensibile ad ogni forma di arte fu grande mecenate e ospitò alla sua corte molti artisti fra i quali ricordiamo Andrea Mantegna, che tra le altre opere, realizzò per lui il famoso affresco Camera degli Sposi.
Ma Ludovico, non fu solo amante del bello; era anche molto, troppo, incline ai piaceri della tavola, tanto da arrivare a soffrire di una pericolosa obesità.
Dopo diversi tentativi di dieta, l’umanista Vittorino da Feltre decise di curarlo abbinando ad un rigoroso regime alimentare qualche originale accorgimento; fra questi, grande rilievo aveva l’obbligo di ascoltare la musica durante i pasti. Pare proprio che il Marchese Ludovico, rapito dalle melodie, dimenticasse quasi di mangiare, masticasse a lungo e lentamente e così rendesse particolarmente efficace il regime alimentare.
Va ricordato che l’arte culinaria mantovana è definita di principi e di popolo; segnaliamo uno dei piatti più rappresentativi , l’agnolino, che si distingue dal tortellino bolognese non solo per i componenti del ripieno ma anche per la forma.
In un tegame sciogliere un po’ di burro e cuocere la polpa di manzo macinata, con cipolla e vino bianco.
In un’altra padella sempre con un po’ di, burro, far rosolare cubetti di pancetta e salamella di suino. Unire poi le due preparazioni, legandole con uova, parmigiano, noce moscata e pepe e far riposare l’impasto per dodici ore.
Preparare una sfoglia e suddividerla in quadretti da farcire con il composto.
Per confezionare gli agnolini, ripiegare la sfoglia a triangolo, unire i bordi, congiungere le estremità fino a formare un anello, e sigillare con una forchetta.
Gli agnolini possono essere serviti in brodo con formaggio grattugiato, o conditi con burro fuso e grana; comunque ottimi, ma da gustare raramente e con moderazione…. Floriana